Valentina Verna Celebrante

La magia (e le sfide) dei bambini piccoli ai matrimoni

Siete futuri sposi con uno o più figli.
Sicuramente immaginate di vederli avanzare lungo navata il giorno del vostro matrimonio, magari con un delizioso bouquet stretto tra le manine. Poi pensate che possano stare seduti vicino ai nonni durante il rito, pronti a portarvi le fedi.  Un’immagine idilliaca, certo, ma la realtà, soprattutto con bambini di età inferiore ai 7/8 anni, può rivelarsi ben diversa.

I piccini donano al matrimonio gioia e spontaneità. La loro presenza può aggiungere un tocco di innocenza e autenticità alla vostra cerimonia ma è fondamentale approcciarsi a questa partecipazione con realismo e tanta, tanta flessibilità.

Un bambino piccolo vive il periodo precedente al matrimonio in un ambiente familiare inevitabilmente carico di eccitazione e preparativi.
Sente l’agitazione, percepisce che l’attenzione dei genitori è comprensibilmente focalizzata su altro.
Il giorno stesso, poi, si ritrova catapultato in un contesto nuovo, spesso affollato, con ritmi e regole che non conosce e non può capire.

È assolutamente normale se un bimbo che si trova in questa situazione si aggrappa alle gambe di mamma e papà, se manifesta la sua confusione o il suo disagio con capricci o pianti, se non ha alcuna intenzione di stare seduto composto.
È impossibile, e irrealistico, pretendere che dei bimbi così piccoli si trasformino improvvisamente in piccoli adulti capaci di adattarsi perfettamente ad un contesto formale.

È necessario tenere in considerazione che il vostro matrimonio prevede la partecipazione dei piccoli e cercare, nel possibile, di creare una situazione che risulti comoda e confortevole anche per loro.

Se non lo facciamo il rischio reale è che si trasformino in piccoli esserini urlanti in grado di mandare all’aria tutta la vostra organizzazione (e i vostri sogni).

Adattare il contesto, non il bambino

Ovviamente non dovete rinunciare alla presenza dei vostri figli al vostro matrimonio. Semplicemente, bisogna cambiare la prospettiva e adattare il contesto alle loro esigenze, invece di cercare di forzarli in ruoli che non sono pronti a ricoprire.

“Starà con i nonni”. Questa è la risposta che generalmente ricevo dalle coppie che hanno figli quando chiedo come pensano di gestire il piccolo durante la cerimonia.
Per mia esperienza so che, purtroppo, non si può dare per scontato che sarà così.
Non è realistico delegare ai nonni il compito di occuparsi del nipotino che fa i capricci perché desidera stare con i suoi genitori. Significa forzare sia i nonni che il bambino in qualcosa che non desiderano fare.

I nonni sono figure affettivamente importantissime. Il loro amore per i nipoti è immenso e sono sicuramente disponibili ad aiutarvi in tutto quello che chiederete.
Nel giorno delle nozze dei loro figli però, il loro ruolo è, comprensibilmente, un altro.
I nonni sono i genitori degli sposi. Vivono questo giorno con grande emozione e desiderano assistere al rito e condividere le emozioni con i propri cari. Chiedere loro di allontanarsi per occuparsi di un nipote in difficoltà, privandoli della possibilità di seguire la cerimonia, sarebbe non solo poco funzionale, ma anche emotivamente faticoso.
Pensate ai vostri genitori costretti a dover gestire un bambino sofferente, combattuti tra il desiderio di aiutare il nipote e quello di assistere ad un momento così speciale.
Anche i nonni vogliono godersi con serenità questa tappa fondamentale per la famiglia.
Anche per i nonni la situazione è nuova e potenzialmente stressante.
L’ideale sarebbe avere una baby-sitter che i piccoli già conoscono e adorano pronta a prendersi cura di loro quando necessario, ma so bene che questa non è una soluzione facilmente applicabile.

Oltre al contesto sconosciuto, fattori fisici come la noia, la sete, il caldo e la scomodità dei meravigliosi abitini che indosseranno possono contribuire significativamente al disagio.
Per minimizzare questi inconvenienti, è sempre utile avere a portata di mano acqua fresca, piccoli snack e qualche giocattolo.

Il desiderio di un bambino piccolo di stare vicino ai genitori in un ambiente sconosciuto e percepito come strano è primario e fortissimo.
Separarlo forzatamente e affidarlo a qualcun altro, seppur amorevole come un nonno, rischia solo di aumentare la sua inquietudine e, di conseguenza, i capricci.
Dobbiamo cercare di prevenire, per quanto possibile, il suo malessere.

Io sono dell’idea che possiamo raggiungere questo obiettivo progettando fin da subito una cerimonia che rispetti le sue esigenze, offrendogli la possibilità di scegliere con chi stare e cosa fare, in un ambiente controllato e organizzato per gestire gli imprevisti.

Le soluzioni possibili: dolcezza e flessibilità

Se volete coinvolgere vostro figlio nell’ingresso o affidargli il compito di portare le fedi, è certamente possibile organizzare questi momenti speciali. Tuttavia, è essenziale predisporre delle alternative, poiché solo all’ultimo momento comprenderemo se il bimbo si sentirà a suo agio nel ricoprire questo ruolo.

Se vostro figlio dovesse rifiutarsi di fare il suo ingresso con la mamma, chi si prenderà cura di lui? Allo stesso modo, se il piccino non volesse portare le fedi, chi lo sostituirà?
Se il vostro desiderio è che il vostro piccolo partecipi attivamente a momenti specifici la parola chiave qui è flessibilità.
Organizzate questi momenti con cura ma siate pronti ad accettare che il giorno stesso il vostro piccolo potrebbe non sentirsela. Tutti questi piani alternativi devono essere studiati e organizzati per tempo e con attenzione.

L’importante è che i piccoli si sentano a loro agio, non che eseguano un compito prestabilito.

Ora, mettiamo in conto la possibilità che tutti questi ruoli preparati per vostro figlio vengano rifiutati. In tal caso, potreste provare un po’ di dispiacere per non aver avuto quel momento dedicato a lui che avevate immaginato.

Un momento speciale, a misura di bambino

Se il vostro desiderio è dedicare uno spazio a vostro figlio e celebrare l’amore che vi lega a lui all’interno del rito nuziale, vi propongo un approccio più comodo, intimo e significativo: un momento dedicato, strutturato su misura per le sue esigenze.

Abbandoniamo i rigidi ruoli da interpretare. Immaginate invece di dedicargli un piccolo dono simbolico, qualcosa che possa conservare come ricordo di questo giorno importante.
Oppure immaginate un momento ancora più toccante: potreste leggergli un pensiero che avete scritto per lui o un breve brano emozionante tratto da un libro per l’infanzia che amate.
In qualità di celebrante inserisco questo momento nella cerimonia, collegandolo bene alle altre parti e ne racconto il significato agli ospiti, in modo che comprendano ciò che sta accadendo e creino un’atmosfera di dolcezza e accoglienza.

La situazione che si crea è più o meno questa: siete circondati dall’affetto dei vostri cari, con il vostro bambino tra le braccia, coccolato e rassicurato mentre ascolta parole d’amore pensate appositamente per lui. In una situazione simile, il suo unico compito sarà ricevere un piccolo dono e ascoltare le vostre voci stretto nel vostro abbraccio e sentendosi al centro del vostro affetto.

Una Disposizione Che Accoglie

Un altro aspetto pratico che può fare una grande differenza è la disposizione dei posti a sedere durante la cerimonia.
La classica disposizione con gli sposi di spalle agli invitati può far sentire il bambino escluso e aumentare il suo desiderio di avvicinarsi ai genitori, magari nei momenti meno opportuni
Una disposizione aperta, con gli sposi seduti frontalmente rispetto agli ospiti e i nonni nelle prime file,
lascia il piccolo è libero di muoversi in uno spazio familiare, mantenendo il contatto visivo con i genitori, i nonni, gli zii e gli amici. Sicuramente la formalità dell’evento potrebbe risentirne ma ne guadagnerà in spontaneità e simpatia, e serenità.

Con un po’ di pianificazione e buona capacità di adattamento, la presenza dei vostri bambini renderà il vostro matrimonio pieno d’amore e simpatia.
Come celebrante laica, sono disponibile a creare una cerimonia che accolga e celebri ogni membro della vostra famiglia.